Una corretta gestione della produzione di cereali è essenziale per garantire la qualità e la conservazione ottimale dei chicchi. Per poter ottenere la massima qualità e quindi il miglior prezzo di vendita del cereale è fondamentale prendersi cura di tutte le fasi (semina, crescita, maturazione, raccolta ed essiccazione) nonché conoscere i metodi migliori di lavorazione e disporre dell’attrezzatura migliore.
In questo articolo ci focalizziamo sull‘essiccazione del grano dopo la raccolta: il processo che serve a rimuovere l’umidità eccessiva dal cereale.
Perché è importante procedere all’essiccazione del grano dopo la sua raccolta?
Un livello di umidità superiore agli standard di mercato (tipicamente 13%) porterebbe alla formazione di tossine, muffe i e, di conseguenza, al deterioramento della qualità del grano. Ecco che è quindi importante comprendere quali metodi di essiccazione esistono.
Ad oggi, in linea di massima, possiamo distinguere due metodologie di essiccazione dei cereali:
- Metodo tradizionale (naturale e manuale). Il grano viene steso al sole e rimescolato periodicamente in modo che non si crei una stratigrafia dell’umidità nello spessore. Si tratta di un processo lento (possono essere richiesti più giorni), molto laborioso (richiede spazzi grandi) e, spesso, reso poco efficace da condizioni metereologiche avverse.
- Metodo moderno meccanizzato mediante l’utilizzo di un macchinario industrializzato, con un proprio sistema di carico e una zona di riscaldamento, il quale prevede il settaggio preciso della temperatura interna, che provvederà ad asciugare il grano tramite l’espulsione dell’eccessiva umidità contenuta al suo interno. Tra queste metodologia troviamo essiccatoi mobili, a torre, a flusso continuo, a nastro, a tamburo e molto altro ancora.
Ma come eseguire al meglio l’essiccazione del grano dopo la sua raccolta e come ottimizzare la successiva fase di stoccaggio? Prosegui nella lettura dell’articolo per scoprirlo insieme agli esperti Mecmar.
3 motivi per cui è importante essiccare il grano dopo la raccolta
È necessario procedere all’essiccazione del grano immediatamente dopo la sua raccolta per tre diverse ma ugualmente importanti ragioni:
- Conservazione. Diminuire il contenuto di umidità nei cereali equivale a evitare la formazione di microrganismi deterioranti, i quali ostacolano il corretto stoccaggio del grano, riducendone la qualità. Alcuni essiccatoi sono in grado di pulire il cereale finché viene essiccato: l’effetto pulente è tipicamente apprezzato poiché evita all’utilizzatore finale di acquistare una macchina dedicata solo a questa funzione.
- Riduzione delle perdite. Il grano non essiccato è più suscettibile agli attacchi di muffe e batteri, ma non solo. L’umidità residua nel grano fornisce un ambiente favorevole all’attività enzimatica che può portare alla degradazione delle proteine e degli amidi nel grano. L’essiccazione riduce questi rischi, limitando le perdite.
- Valore nutrizionale. La presenza di micotossine nel grano umido può comportare rischi per la salute umana se il cereale viene consumato o utilizzato nella produzione di alimenti o mangimi. Invece, il grano essiccato conserva meglio il suo valore nutrizionale, assicurando che il prodotto finale sia di alta qualità.
Ora che abbiamo compreso l’importanza dell’essiccazione del grano, vediamo come eseguirla al meglio.
Sia nel metodo tradizionale che in quello moderno, distinguiamo 4 fasi nella sequenza indicata a seguire:
- Carico
- Essiccazione
- Raffreddamento
- Scarico e stoccaggio
A seconda della modalità e della tecnologia, queste fasi vengono svolte in serie o in parallelo su lotti diversi.
L‘essiccazione dei cereali a ciclo discontinuo è sicuramente la più diffusa in quanto si rivolge a un mercato dei piccoli e medi agricoltori rappresentato da milioni di utenti. Focalizzandosi su questa tecnologia, inizialmente, il grano grezzo viene caricato all’interno dell’essiccatoio tramite un sistema di movimentazione tipicamente a coclea o a elevatore (fase 1).
L’essiccatoio è poi dotato di un sistema di ventilazione, riscaldamento e raffreddamento della granella, nonché può essere equipaggiato di dispositivi dedicati alla misurazione dell’umidità del cereale. La fase di essiccazione (fase 2) ha inizio con l’abbassamento graduale dell’umidità dell’aria all’interno dell’essiccatoio, facilitando così l’evaporazione dell’acqua presente nel grano. Al fine di non esporre i cereali a stress termici troppo elevati, si raccomanda di gestire la temperatura dell’aria di essiccazione impostando un valore crescente.
Successivamente, si passa alla fase di essiccazione vera e propria: la temperatura dell’aria aumenta e il flusso di calore che raggiunge il grano diventa costante, così da ottenere un’essiccazione dello stesso uniforme ed evitare così punti umidi. Durante questa fase, l’umidità viene estratta dal grano fino a raggiungere il livello desiderato, che dipende dalla tipologia e dal suo fine di utilizzo.
Durante il processo di essiccazione è fondamentale monitorare con frequenza cadenzata la temperatura dell’aria all’interno dell’impianto, così come il contenuto di umidità del grano (l’obiettivo è raggiungere un livello di umidità pari al 12-14%), per evitare il surriscaldamento o l’essiccazione eccessiva, che potrebbero compromettere la qualità del prodotto.
Una volta raggiunto il livello dell’umidità desiderato, viene sospesa la ventilazione forzata con aria calda e il cereale viene esposto a una ventilazione con aria a temperatura ambiente. Ha inizio così la fase di raffreddamento del cereale (fase 3), fondamentale per evitare condense e che il cereale recuperi a breve l’umidità estratta durante l’essiccazione.
Seguirà quindi lo scarico del cereale lavorato (fase 4), tipicamente con elevatore o coclea, per liberare l’essiccatoio e lasciare spazio al lotto successivo da trattare.
Desideri approfondire l’argomento? Puoi leggere l’articolo dedicato alla corretta temperatura per essiccare i cereali pubblicato di recente nel nostro blog.
Ottimizzare la fase di stoccaggio del grano? Ecco alcuni consigli
Una volta completata l’essiccazione, è importante prestare attenzione alla fase di stoccaggio. Il grano adeguatamente essiccato e stoccato ha un valore di mercato superiore. Per te, dunque, sarà più semplice pianificare il momento migliore per rivenderlo al prezzo che ritieni più competitivo.
Ma per ottenere i massimi vantaggi dalla fase di stoccaggio, occorre seguire delle linee guida ben definite. Ecco di seguito alcune tips che arrivano direttamente dal team Mecmar.
- Verifica che i silos o i magazzini che raccolgono il tuo raccolto essiccato siano puliti, ben ventilati e impermeabili all’umidità, così da proteggere il grano dall’attacco di agenti esterni.
- Continua a monitorare il livello di umidità del grano anche durante lo stoccaggio e, se necessario, utilizza sistemi di aerazione per mantenerla al livello desiderato.
- Mantieni una temperatura il più costante possibile all’interno del silos per prevenire danni al grano.
- Non dimenticare di ispezionare regolarmente il raccolto stoccato per rilevare eventuali segni di degrado o contaminazione. Osservando il mucchio di cereale dall’alto del silo è possibile annusare la presenza di muffe o vedere un cambiamento di colore tendente al bianco (segni che il cereale si sta deteriorando e necessita di essere recircolato o essiccato nuovamente con un essiccatoio).
- Pratica la rotazione del raccolto per evitare accumuli di residui di grano o possibili infestazioni da parte di insetti o roditori.
In conclusione…
Come abbiamo visto, l’essiccazione accurata del grano dopo la sua raccolta è essenziale per preservarne la qualità, garantirne la sicurezza alimentare e massimizzarne il valore commerciale.
Mecmar, azienda specializzata dalla nascita nella progettazione e costruzione di essiccatoi datti per ogni condizione, ti propone una vasta gamma di essiccatoi mobili e a torre progettati per soddisfare le esigenze specifiche dell’agricoltura moderna.
Se desideri ricevere ulteriori informazioni sulle nostre soluzioni, non esitare a contattarci. Siamo qui per rispondere alle tue domande.
